Chianetti (Anci Giovani): "il 2015 sia l'anno decisivo per i giovani amministratori"

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23/02/2015

 

“Si avvia una fase di ulteriore rafforzamento della nostra Associazione e tocca a voi Anci giovani riprendere e rafforzare il cammino iniziato a Bologna nel 2012. Un cammino rivolto all’avvicinamento alle realtà locali e al contempo al compimento del nostro statuto”. Lo ha detto Nicola Chionetti coordinatore nazionale Anci Giovani chiudendo i lavori dell’Assemblea di Milano svoltasi l’auditorium Gaber.


“Abbiamo dimostrato in questi due giorni che la nostra realtà di giovani amministratori è pregna di contenuti, proposte e di partecipazione e Anci si deve muove in questo senso, dobbiamo sviluppare la partecipazione democratica delle Anci regionali e se la qualità del nostro protagonismo seguirà anche in questo 2015, anno decisivo per la crescita della nostra Associazione, l’esempio di questi giorni ci porterà ad essere sempre più protagonisti” ha concluso. 

 

Nella sua relazione di ieri (20 febbraio n.d.r.), Chionetti ha ricordato che "sette anni fa, quando siamo nati, c'è stato un risveglio di coscienza che ha posto all’attenzione di tutti il tema del rinnovamento e di strada, in questi anni, la nostra associazione ne ha fatta dando un contributo importante all’Anci Nazionale. Proprio partendo da questo assunto oggi il passo che siamo chiamati a intraprendere è quello del passaggio dalla consapevolezza di noi stessi all’effettivo contributo che possiamo dare. Un contributo che deve puntare innanzitutto e soprattutto sulla qualità della nostra proposta politica, perché la nostra responsabilità di amministratori ci pone ad essere a tutti gli effetti classe dirigente”. 


“Dobbiamo essere consapevoli che siamo classe dirigente europea – ha detto  -. L’Europa è per noi un dato acquisito, siamo nati con l’Europa e anche rispetto ai tragici eventi di Parigi e Copenaghen che ci mettono difronte alla debolezza che ci circonda e alle difficoltà reali che tutto il continente sta attraversando, dobbiamo avere la consapevolezza che la qualità della nostra proposta politica e di quello che facciamo sui nostri territori può fare la differenza”.

“Se con il novecento si sono chiusi una serie di conflitti nel ventunesimo secolo se ne sono aperti di nuovi: dal rapporto finanza/politica, al rapporto tra rendita e lavoro - ha sottolineato ancora il coordinatore Anci Giovani -. Questa è la realtà che sta vivendo la politica e per questo noi, partendo dai nostri livelli locali dobbiamo lavorare per una maggiore coesione, efficacia e appartenenza, perché la chiave locale è quella che riassume meglio la difficile fase che vive l’Italia come l’immigrazione, l’assenza di lavoro, la chiusura delle aziende e la conseguente difficoltà di garantire servizi”.


“Dobbiamo lavorare per rispondere a questi problemi – ha rimarcato Chionetti - e dobbiamo farlo come ho già detto puntando sulla qualità dei nostri interventi e sulla capacità di innovazione, fondamentale per essere all’altezza delle sfide che ci vengono poste quotidianamente”.


La parola d’ordine è visione. “Avere una visione del territorio innovativa è decisivo così come lo è puntare su una politica di sviluppo dei territori anch’essa innovativa che si declina in ogni ambito e azione, e che riguarda l’ambito urbano e quello rurale - aree, come ci insegna Expo 2015, fondamentali per lo sviluppo strategico del Paese - fino alla gestione delle unioni che non sono solo riorganizzazione dei servizi”.


Infine, il rapporto con le Istituzioni. “E’ vero che Comuni e sindaci sono il primo presidio del territorio e sono il collegamento tra cittadini e istituzioni democratiche – ha proseguito Chionetti - ma ad oggi le statistiche dicono che c’è un calo anche rispetto alle capacità di risposta dei Comuni alle esigenze dei territori stessi. Se salta questo ultimo tassello non si riesce ad agganciare lo sviluppo armonico e la ripresa efficace. Fassino ha sottolineato più volte il rapporto tra la complessità dei problemi sovracomunali e la necessità di esercitare quella prossimità che i cittadini ci chiedono. Ecco, se salta questo rapporto, salta un sistema più grande.  Per questo la sfida per noi giovani è di dare una risposta efficace alleistanze locali, inquadrate in azione di governance. E guardo con fiducia alla capacità degli Enti locali in un contesto di politica diverso, non appoggiato ai campanili ma che guarda all’Europa”.

 

“Sono convinto che la partecipazione di oggi sia un aiuto a intraprendere una strada di condivisione nelle nostre Anci regionali. Ecco perché il nostro coordinamento avvierà una fase nuova che parte dalle Regioni che vanno a rinnovamento, con una scelta di democraticità dei coordinatori regionali. Una scelta, che riguarderà anche la definizione del mio successore a Coordinatore dell’Anci Giovani a livello nazionale” ha concluso. 

 

Data: 23.02.2015.

 

Fonte: ANCI.

 

 

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