Fassino: "l'Anci è al fianco dei giovani. Serve il vostro entusiasmo e la vostra competenza"

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23/02/2015

 

“Questa platea gremita è la conferma di una crescita in atto di nuove generazioni di amministratori comunali e il fatto che si sia prodotta questa forte innovazione generazionale è un dato particolarmente positivo. Anci è al fianco dei giovani amministratori e sosterrà tutte le iniziative possibili per metterli in condizione di esprimere al meglio le loro capacità”. Lo ha detto il presidente Anci e sindaco di Torino (Piero Fassino, nella foto) parlando a circa 400 tra sindaci e giovani amministratori intervenuti all’Auditorium Gaber di Milano per la VI assemblea annuale di Anci Giovani. “Anci Giovani – ha detto Fassino – ha ruolo fondamentale perché le tante riforme che ci troviamo ad affrontare devono camminare su gambe formate, innovative e competenti che sono proprie di una classe dirigente fatta di giovani. Siete fondamentali per permettere alle amministrazioni comunali di avere una visione in sintonia con le dinamiche e le tendenze dei tempi moderni in cui ci troviamo ad operare”. Venendo ai temi di interesse generale per tutti gli amministratori dei Comuni italiani, Fassino ha ricordato che questi “sono anni che spesso ci rappresentano in modo caricaturale, enfatizzando isolati episodi di inefficienza in realtà locali per offuscare il fatto che più di 100mila amministratori opera ogni giorno con passione e trasparenza”.


“I Comuni – ha detto poi il presidente Anci – vivono ormai da anni in una tenaglia che li stringe tra aspettative, sempre più crescenti, e la riduzione delle risorse e degli strumenti a disposizione per potervi rispondere”. “Non c’è problema – ha continuato – che non investa le responsabilità di un’amministrazione comunale. Siamo i naturali destinatari di ogni aspettativa e ansia: da una crisi aziendale ai problemi di chi ha in casa anziani non autosufficienti, da chi ha problemi con asili e scuole a chi pretende a buon diritto una migliore qualità della vita e dell’ambiente”.


Per Fassino però “la centralità fondamentale dei Comuni non è così scontata nel Paese e non c’è un pieno riconoscimento di ruolo nell’opinione pubblica. Abbiamo quindi bisogno di riconquistare questa. Le politiche di questi anni hanno contratto la nostra possibilità di investimento. Siamo stati caricati di un onere e un peso maggiori rispetto ad altri livelli istituzionali. Dal 2010 al 2015 – ha ricordato Fassino - ai Comuni è stato chiesto per il risanamento dello Stato qualcosa come 17 miliardi di euro. Poi, fatta cento la spesa nazionale, quella dei Comuni è solo del 7,6% e sul debito incidiamo per il 2,5%. E’ evidente che il problema non siamo noi”.  


“Chiediamo quindi che si dia una definitiva autonomia ai Comuni e non si tratta di una richiesta corporativa ma un qualcosa di inevitabile perché i problemi dei cittadini li governa meglio chi è a loro più vicino”. “Sia chiaro, non chiediamo di spendere senza controllo o una facile finanza ma contribuire a risanare il Paese esercitando a pieno la nostra funzione”. E ancora autonomia fiscale, ugualmente “compressa e ridotta”, “autonomia ordinamentale, coerente con indirizzi, obiettivi e macroscelte ma basata sull’autonomia gestionale e flessibilità nelle scelte a seconda delle diversità dei territori e delle aspettative”.


Fassino, infine, ha voluto esprimere solidarietà a Roma e al suo sindaco “a nome di Anci, per quanto avvenuto ieri: un incredibile episodio di vandalismo che va respinto e sollecita l’intervento del ministro Alfano per permettere ai sindaci di amministrare senza tensioni e ai cittadini di vivere nelle città senza turbamento”. 

 

Data: 23.02.2015.

 

Fonte: ANCI.

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